Per gustare un gelato vintage, il sottofondo ideale è la canzone estiva vintage per eccellenza di Gino Paoli.

Profumo di dolcezza, di caffè misto a cappuccino, di estate bollente, di voglia di freschezza in riva al mare.

Alcuni non esistono più, altri invece hanno resistito e continuano ad essere amati dagli Italiani da oltre 60 anni. Di cosa stiamo parlando? Dei gelati vintage, quelli confezionati, i grandi classici che amavano da bambini.
Il cornetto Algida persiste da 55 anni e anche se segue i trend del momento (dalla versione vegana a quella senza glutine), resta un must have dell’estate. In verità il Cornetto fu brevettato nel 1959 da Spica, un gelataio di Napoli, che ebbe l’intuizione di ricoprire di cioccolato l’interno del cono affinché la cialda rimanesse croccante anche dopo l’aggiunta del gelato.
Ci sono poi il Cremino, il classico da passeggio, e gli intramontabili coloratissimi ghiaccioli (alcuni gusti sono oggi introvabili- come quello al tamarindo).
Sembra che il ghiacciolo sia nato per caso in una notte particolarmente fredda del 1905 a Oakland, e sia giunto in Italia all’epoca dello sbarco degli Alleati.
Il Fiordifragola e molti altri rappresentano l’evoluzione del ghiacciolo in cui lo strato di ghiaccio ricopre un cuore più caldo.
Che dire poi dei gelati cult anni ’80 resi famosi dagli spot televisivi, come il Cucciolone con i suoi 3 gusti- panna, cioccolato e zabaione- e i simpatici fumetti impressi sopra, o del super richiesto Calippo– fresco e godurioso (l’antenato fu il meno famoso Paiper lanciato negli anni ’70).

Il Mottarello è il padre di tutti i gelati confezionati (secondo un dossier realizzato dall’Istituto del Gelato). Fu lanciato nell’estate del 1949 grazie all’intuito di Angelo Motta, pioniere indiscusso dell’industria dolciaria italiana. Un’idea semplice, ereditata dagli esperimenti già avviati negli Stati Uniti, che ha dato il via al fenomeno del gelato industriale.
Ma tra di tutti i gelati vintage qual è il più iconico e consumato anche da adulti? Ovviamente la Coppa del Nonno, altra geniale invenzione Motta che dal 1955 conquista ogni palato ed oggi conta oltre 25 milioni di unità vendute l’anno. Nuovo anche il target (il caffè non era per bambini), iconica l’amatissima coppetta di plastica marrone a forma di tazzina, ridisegnata dall’originale nel 1973 dal designer italiano Salvatore Gregorietti.

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Fonte: Repubblica
