
L’Italia non è ai Mondiali di calcio? Non disperate. Ci pensa Massimo Bottura a portarci sul tetto del mondo.


Profumo di creatività, genio, fantasia, innovazione, contaminazioni culinarie, viaggi, passato, presente e futuro.


Il Rosso, il colore della forza, della tenacia e della determinazione di inseguire un sogno e raggiungerlo.


Massimo Bottura con la sua Osteria Francescana tornano sul tetto del mondo. Il successo dello chef-patron modenese nella World’s 50 Best Restaurant parte dai piatti proposti alla sua Osteria: sorprendenti, tecnicamente perfetti, complicati ma immediati allo stesso tempo. Ma come è una cena nel miglior ristorante del mondo?
A distanza di due anni, Massimo Bottura torna sul trono, grazie alla sua cucina caratterizzata dai profumi della Romagna estiva e le suggestioni americane della moglie Lara, musa e guida del cuoco modenese, ma anche da profumi dal mondo e dalle botteghe artigiane che gli sono nel cuore quanto il rumore delle sue amate Maserati.

Da autodidatta coraggioso ai limiti della follia, dalla rinuncia alla carriera nell’azienda di famiglia per inseguire un sogno, Bottura è arrivato ai vertici della cucina internazionale grazie alla sua tenacia e alle sue convinzioni (“la cucina non è matematica, deve emozionare guardando al presente e richiamando il passato”).
I suoi piatti sono un connubio perfetto tra cibo ed arte, con un richiamo ora alla sua storia personale ora alla storia della cucina italiana. Già dagli appatizer si punta ad ingannare il palato con cambi di forma e consistenza: l’Insalata di Mare e il Corn on the cob ne sono gli esempi migliori.
Si guarda all’arte con la Sogliola mediterranea che in una sorta di scultura fonde insieme varie ricette di questo pesce (il richiamo è alle plastiche lavorate con la fiamma ossidrica di Alberto Burri) e l’incredibile Burnt – seppie e calamari grigliati ai limiti del bruciato- un vero esercizio di stile che celebra l’artista Glenn Ligon.
C’è poi la versione 2018 di Autumn in New York, un omaggio alla città piu’ amata dallo chef- la Grande Mela- una mela declinata in tutte le forme del mondo.
Dal Piccione camouflage alla Tarte Tatin con frattaglie di germano, piccione e pernice, il palato resta soddisfatto, ma la vera perla è Cioccolato e Beccaccia: un piatto bello, buonissimo, rinascimentale.
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Fonte: Vanity Fair