Ognissanti: i simboli nelle ricette della tradizione

Gustatevi le ricette dl nostro articolo mentre guardate il film di Tim Burton per una festa paurosa ma anche molto romantica.


Lo sentite il profumo dell’Autunno sulla vostra tavola? Noci, castagne, funghi, melagrana e vin Brûlé speziato accompagnano la lettura di questo articolo. Non sembra anche a voi?


gelato gusto sangue

Il colore in questo caso non si può discutere: l’arancione acceso delle zucche. E voi avete già intagliato la vostra?


Amo il Rosso. Il rosso del vino e delle ciliegie. Il rosso delle scarpe di Dorothy nel Mago di Oz, del sangue, del fuoco e dei tramonti d’estate. Il rosso è passione nel fare ciò che si ama. E’ forza vitale ed energia. E’ Amore, entusiasmo e forza di volontà. Ho un animo rock, ma amo diversi generi. La mia canzone preferita è sempre legata a un periodo. Band del cuore? Sicuramente Black Sabbath. Il mio profumo è quello del Ginepro, legato alla mia terra, al mare e all’odore di un legno antico. Ricorda mercati speziati in terre lontane e tessuti luccicanti.


Leggenda vuole che la notte di Ognissanti (o Halloween nel resto del mondo), i veli tra il nostro mondo e quello dei morti si assottiglino.

Una festività nata per celebrare la “fine dell’estate”  con Samhain nella tradizione celtica, caratterizzata da un rituale comune che ritroviamo ovunque in qualsiasi parte del mondo: portare a tavola ciò che l’autunno offre.

Il colore simbolo è sicuramente l’arancione della zucca, ma anche il marrone delle castagne e dei funghi, e il rosso rubino della melagrana.

In ogni Paese del mondo si offre qualcosa a tavola per i cari defunti, per onorare la morte, ma anche  per celebrare la prosecuzione della vita, concetto di più antica tradizione che vede  “Halloween” ( e più anticamente ancora  “Samhain”)  l’inizio del nuovo anno accompagnato sempre da fuochi,  danze e  riti di prosperità per i nuovi raccolti.

Vediamo insieme qualche piatto tradizionale italiano considerato di buon auspicio.

I ceci per scaldare i morti

Le zuppe di ceci, piatto povero tipico, affondano le radici nella tradizione di lasciare un piatto caldo ai morti che tornano in visita nelle loro vecchie dimore.

Nelle varie rivisitazioni, troviamo in Piemonte l’abbinamento con la trippa nella  Cisrà piemontese, in Lombardia la zuppa di ceci  e costine di maiale o i ceci e bietole in zimino in Liguria.

Lo sapevi? Nei Paesi Baschi i ceci sono il legume che inganna il Diavolo: basta gettare a terra un pugno di ceci che il demone è costretto a fermarsi e contarli dando il tempo di fuggire al malcapitato.

Le fave dei morti 

Oltre alle ricette tipiche col legume, in Italia troviamo anche numerosi dolci che prendono il nome dalle sembianze delle fave, come le Fave dei morti tipiche marchigiane: piccoli biscottini a base di farina di mandorle che presto si sono diffusi nelle diverse varianti anche in altre regioni italiane.

fave dei morti

Lo sapevi? Le fave nella tradizione romana antica erano considerate un simbolo di connessione con l’aldilà in quanto si pensava contenessero le anime dei morti e mangiarle assicurava protezione.

Le castagne simbolo di fertilità

Nelle zone di montagna si usa lasciare delle castagne bollite sulla tavola per i defunti e mangiarle accompagnate col latte o con del vino.

Se siete golosi, potete provare il dolce tipico toscano, il  Castagnaccio, a base di farina di castagne, pinoli, uvetta, noci e rosmarino.

Lo sapevi? In Cina la castagna simboleggia la previdenza e la giustizia. In alcuni paesi montani, ha un significato legato ai rituali di fertilità della terra.

La Verza e la zuppa dei Santi

La verza è un ortaggio tipico autunnale perché resiste alle temperature più basse. Sono numerose le ricette in Italia: nella sua versione più tipica dedicata alla festa di Ognissanti è la Zuppa dei morti o zuppa del Canavese piemontese anche detta

“supa ad coi” o “supa ‘d coj” o “supa ‘d pan e coj”, a base di verza e pane raffermo.

Ci sono delle varianti che prevedono l’aggiunta della salsiccia, il sugo di pomodoro, il ragù o la cipolla. Una delle ricette regionali più interessanti è la La “Supa dij mort” in Val di Susa a base di brodo di gallina o di manzo.

Lo sapevi?  Nelle zone di montagna oltre alla zuppa e alla tavola imbandita per il morti, è usanza al rientro dalla visita al cimitero condividere il cibo della tavola preparata in precedenza e bere del vinbrulè (vino caldo fatto cuocere con zucchero, fiori di garofano, cannella e bucce di arancia) davanti a un putagè (la classica stufa a legna) o un caminetto.

Il Grano dei Morti simbolo di abbondanza

La festa di Ognissanti o Halloween (per gli internazionali), affonda le radici come abbiamo detto nei rituali di abbondanza per il nuovo anno.

Una ricetta italiana tipica che ne rispecchia in pieno il simbolismo è sicuramente il Grano dei morti pugliese: una vera e moderna Bowl a base di grano bollito,  mescolato al cioccolato fondente, gherigli di noce, vincotto di fichi o di mosto e cannella.

Lo sapevi? La bellissima Persefone rapita da Ade, dio dell’oltretomba, fu costretta a mangiare 6 chicchi di melagrana : il dio la condannò così a ritornare ogni anno negli inferi e a restarci per sei mesi come il numero di chicchi ingeriti. La melagrana è infatti legata anche al simbolismo di morte e rinascita, proprio come l’inverno e l’estate.

Abbiamo riportato qui solo alcune delle tradizioni popolari culinarie.

E’ un argomento davvero vasto e interessante.

L’ Italia offre un enorme ventaglio di ricette, dagli antipasti ai dolci. Il tradizionale Pan dei Morti del nord Italia, le ossa di morto o la frutta martorana in Sicilia  o i dolci Papassinos in Sardegna ne sono solo alcuni esempi ma ci siamo soffermati al significato  di alcuni ortaggi autunnali e a qualche curiosità.

 

Potete però approfondire leggendo i nostri articoli precedenti dedicati alla Spooky season!

 

Antiche tradizioni culinarie e usanze di Ognissanti in Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amo il Rosso. Il rosso del vino e delle ciliegie. Il rosso delle scarpe di Dorothy nel Mago di Oz, del sangue, del fuoco e dei tramonti d’estate. Il rosso è passione nel fare ciò che si ama. E’ forza vitale ed energia. E’ Amore, entusiasmo e forza di volontà. Ho un animo rock, ma amo diversi generi. La mia canzone preferita è sempre legata a un periodo. Band del cuore? Sicuramente Black Sabbath. Il mio profumo è quello del Ginepro, legato alla mia terra, al mare e all’odore di un legno antico. Ricorda mercati speziati in terre lontane e tessuti luccicanti.

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