Workation: nuove frontiere del turismo

I sogni possono diventare realtà come cantava la bellissima  Dolores O’Riordan, una perfetta colonna sonora per questo articolo non credete?

“Voglio di più, impossibile ignorarlo
Impossibile ignorarlo
E allora i miei sogni si realizzeranno
Impossibile non accada”


 

Immaginatevi di  lavorare al pc ma non chiusi in uffico..col profumo dei mari tropicali di fonte, una leggera brezza, il calore del sole e il profumo delle piante intorno a voi


 

Un bel giallo solare, caloroso, gioioso…dei pesci tropicali.

Perchè lavorare viaggiando è sicuramente il modo migliore per trovare del tempo per se stessi e arricchirsi, professionalmente e culturalmente!


Amo il Rosso. Il rosso del vino e delle ciliegie. Il rosso delle scarpe di Dorothy nel Mago di Oz, del sangue, del fuoco e dei tramonti d’estate. Il rosso è passione nel fare ciò che si ama. E’ forza vitale ed energia. E’ Amore, entusiasmo e forza di volontà. Ho un animo rock, ma amo diversi generi. La mia canzone preferita è sempre legata a un periodo. Band del cuore? Sicuramente Black Sabbath. Il mio profumo è quello del Ginepro, legato alla mia terra, al mare e all’odore di un legno antico. Ricorda mercati speziati in terre lontane e tessuti luccicanti.


 

I tempi cambiano velocemente in quella che è stata definita società liquida da Zygmut Bauman in cui la modernità si fonde con la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e l’incertezza è l’unica certezza.

A sposare bene questo concetto vediamo i cambiamenti anche in ambito lavorativo e soprattutto ora, nel post pandemia, si fa spazio in maniera preponderante il concetto di Workation, che trova il suo significato nella fusione della parola work e vacation: ovvero lavorare da remoto da un luogo di villeggiatura e vacanza.

Le persone hanno rivalutato le proprie priorità e attenzione alla propria qualità della vita e ricercano sempre più flessibilità e mobilità, iniziata con lo smart working durante la pandemia che ci ha costretti a casa per più di un anno.

L’obiettivo è quello di  creare un equilibrio tra gli impegni professionali e il tempo libero per un maggior benessere psicofisico. 

Sembrerebbe infatti che lavorare in luoghi diversi dal proprio ufficio o casa aumenterebbe la produttività e la concentrazione riducendo lo stress da lavoro grazie al  contatto con la natura o visitando posti nuovi.

Cambiano dunque i modi di lavorare e di viaggiare.

Il workation è anche una buona opportunità per rilanciare il settore turistico offrendo beni e servizi per questi nuovi lavoratori mobili che vogliono scoprire, arricchirsi ma anche frequentare corsi, fare network con colleghi e generare nuove idee con gli scambi culturali.

Nasce in campo turistico  l’esigenza di offrire postazioni dotate di Wi-Fi per lavorare in remoto e camere d’hotel con postazioni di lavoro concepite come piccoli uffici. Ma non solo. Le offerte sono ampie con corsi, workshop, palestre, meditazione e sport.

Il nomade digitale tiente conto, infatti, di diversi fattori nel valutare una città:  qualità della vita, clima e ambiente, costi e sicurezza.

Tra le mete più ambite secondo il Sole 24 ore che risultano le più adatte per una workation, ossia la possibilità di lavorare a distanza in un luogo solitamente destinato a una vacanza, troviamo al primo posto la bella Tenerife definita “destinazione turistica intelligente” con con una trentina di strutture pensate per il workation tanto da accogliere anche il Tenerife Digital Nomad Fest, un appuntamento internazionale dedicato al nomadismo digitale .

Dai dati emerge in prima posizione Brisbane che offre condizioni climatiche favorevoli e miti, la lingua inglese, costi nella media e una grande offerta culturale.

Sempre per clima e costi abbiamo poi Lisbona al secondo posto e al terzo Nicosia, capitale di Cipro tra le mete preferite.

L‘Italia purtroppo è ancora poco appettibile per i nomadi digitali  sia per i pochi servizi offerti che per la qualità della vità e i costi elevati di molte città che non offrono spazi adeguati alla nuova forma di turismo lavorativo. Si metterà al passo?

Voi che pensate?

Lasciateci un commento!

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Amo il Rosso. Il rosso del vino e delle ciliegie. Il rosso delle scarpe di Dorothy nel Mago di Oz, del sangue, del fuoco e dei tramonti d’estate. Il rosso è passione nel fare ciò che si ama. E’ forza vitale ed energia. E’ Amore, entusiasmo e forza di volontà. Ho un animo rock, ma amo diversi generi. La mia canzone preferita è sempre legata a un periodo. Band del cuore? Sicuramente Black Sabbath. Il mio profumo è quello del Ginepro, legato alla mia terra, al mare e all’odore di un legno antico. Ricorda mercati speziati in terre lontane e tessuti luccicanti.

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