
Il nero come il colore della lavagna, perché il menu è come un lavagna da scrivere in piena libertà.


Un elemento spesso trascurato nelle dinamiche di un ristorante è la psicologia del menu, dalle descrizioni al design fino alla gestione prezzi. Il menu del ristorante è uno dei veicoli che consentono di pilotare le decisioni del cliente sin dai primi istanti in cui è nel tuo locale.
Quali sono i 3 modi per orientare le scelte di un cliente?
Il paradosso della scelta
Il cliente spesso si trova di fronte a un numero troppo elevato di opzioni possibili. Maggiore è la quantità di opzioni presenti, maggiore è la quantità di ansia del cliente. Per evitare il paradosso della scelta, basta pensare che un cliente è in grado di memorizzare fino a un massimo di 7 gruppi di informazioni per volta. Nel menu bisogna proporre fino a 7 opzioni di scelta per ciascuna categoria di prodotti o piatti.
L’effetto esca
Funziona 8 volte su 10. Il cliente è più propenso a modificare le sue preferenze di acquisto tra 2 opzioni, nel momento in cui una terza opzione, meno appetibile rispetto alle altre, è inserita con lo scopo di mostrare il valore espresso dell‘opzione più costosa. Questo sistema è applicato in modo costante nei fast-food (solitamente c’è una certa disparità di prezzi tra il formato small e large, ma il formato large risulta appena più caro del formato medium- che rappresenta l’esca ed è concepito per rendere più attrattivo il formato large- il più costoso).
Dominanza dei simboli
Il design del menu è fondamentale, ma anche quello dei prezzi. Il simbolo dell’euro viene associato a qualcosa da pagare e quindi scoraggia psicologicamente il cliente. E’ preferibile segnare come prezzo 12 anziché 12 €.
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Fonte: Hungry for Milano