Facebook: le novità su privacy e riconoscimento facciale in vista del GDPR

I big data ci rendono prevedibili


Dati personali: pecunia non olet


Blu e bianco, i colori di Facebook


Il mio colore è il verde, come le sfumature del mare e gli occhi che non hanno mai lo stesso colore. Adoro le acque profumate dal tocco leggero e le note di cocco e vaniglia. Quando sono indecisa su che musica ascoltare saltello a ritmo di rock ‘n’ roll.


Nell’era di Facebook, la timidezza non va di moda. E la privacy? Non sembra passarsela benissimo. Stando alle attese, però, qualcosa potrebbe cambiare con il General Data Protection Regulation (GDPR) in vigore dal prossimo 25 maggio, il regolamento generale sulla protezione dei dati nell’Unione Europea. Un vero e proprio grattacapo per chi fa della profilazione degli utenti il proprio pane quotidiano.

Tra questi c’è, appunto, Facebook che di recente ha annunciato importanti novità in vista di questa scadenza. I provvedimenti annunciati riguardano il consenso richiesto agli utenti per autorizzare le inserzioni pubblicitarie mirate, le informazioni personali e il riconoscimento facciale. Il social network si è detto intenzionato a tutelare la privacy dei minori con nuove regole e restrizioni attive in tutto il mondo per limitarne l’esperienza d’uso. Una nuova fase, dunque, o solo un impegno di facciata per rassicurare gli utenti e continuare a monetizzarne i dati, con il rischio – calcolato – di pagare qualche multa salata? A conti fatti, il GDPR rappresenta un problema o una ghiotta opportunità per strappare agli utenti il prezioso consenso “informato”?

Gli aspetti controversi sono parecchi. Tra i più problematici – oltre alla facilità per i minori di falsificare l’accesso – c’è il riconoscimento facciale, sul quale Facebook ha chiesto di esprimere o meno il proprio consenso entro il 25 maggio. In realtà si tratta di un sistema parzialmente già in uso che allo stato dei fatti permette al social network di riconoscere un volto particolare tra milioni di facce.

Poi ci sono le modalità previste da Facebook per configurare le impostazioni di privacy. Nonostante il nuovo regolamento preveda una dichiarazione inequivocabile da parte dell’utente, il social ha privilegiato la preselezione di caselle come il tasto “Accetta e continua” che poco si prestano ad aumentare la consapevolezza degli iscritti. Ciò detto, la società di Menlo Park smetterà di tracciare gli utenti e le loro attività sul web? Se pensiamo che la profilazione sia sostanzialmente innocua perché “aggregata”, forse stiamo prendendo un abbaglio. Meno opaco l’approccio di Apple che sembrerebbe aver preso più seriamente il problema della privacy con strumenti più credibili per proteggere i dati personali.

In attesa dell’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo in materia di privacy, avete già letto il nostro articolo dedicato?

Il mio colore è il verde, come le sfumature del mare e gli occhi che non hanno mai lo stesso colore. Adoro le acque profumate dal tocco leggero e le note di cocco e vaniglia. Quando sono indecisa su che musica ascoltare saltello a ritmo di rock ‘n’ roll.

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